21 settembre 2012
Bruno (Pd) FMA/FIOM: ”Sentenza positiva. Fondamentale capire, adesso, il destino produttivo”.
“Anche secondo il Tribunale di Avellino, i
lavoratori della FMA possono, liberamente, scegliere il sindacato da cui essere
rappresentati. Quella del Tribunale di Avellino è sicuramente una sentenza
positiva emessa - per giunta – in un momento delicatissimo, in cui il rapporto
tra Fiat e Paese è, nuovamente, non solo per l’Irpinia, al centro dell’opinione
pubblica.
La sentenza, favorevole al ricorso della FIOM in
merito a comportamenti antisindacali alla FMA di Pratola Serra, relativamente
al riconoscimento delle trattenute per gli iscritti metalmeccanici CGIL, pone,
ancora una volta, l’accento sul tema della democrazia e della libertà sindacale
negli stabilimenti del gruppo Fiat dopo l’entrata in vigore dell’ultimo
contratto non sottoscritto dalla FIOM – CGIL. Resta però ancora da capire, dopo
il ritiro del piano “Fabbrica Italia”, il destino produttivo del sito di
Pratola Serra dove, nel mese di settembre, in virtù della cassa integrazione, per
evento improvviso ed imprevisto, solo tre sono stati i giorni di lavoro”.
26 marzo 2011
Un "link" irpino per il 9 aprile.
DICHIARAZIONE STAMPA
Il 9 aprile si mobilita una generazione. Il tema è quello della precarietà. In ogni capoluogo di regione ci sarà un corteo.
Ritengo utile, nel tentativo di rafforzare questa vertenza, che anche l'Irpinia sia presente non solo, genericamente, alla manifestazione napoletana ma, in maniera più efficace, attraverso la costruzione di un vero percorso di mobilitazione.
E' utile, quindi, la costituzione, aperta ed orizzontale, con singoli, organizzazioni politiche ed associazioni, di un nostro specifico nodo territoriale.
Da diverse settimane ho aderito all’appello promosso dalla rete “il nostro tempo è adesso” per la mobilitazione nazionale, il 9 aprile 2011, del mondo del lavoro precario.
E’ tempo di aprire, finalmente, una nuova vertenza generazionale dichiarando, una volta per tutte, terminato il tempo dell’illusione di una salvezza individuale.
Occorre, sul tema del futuro, la costruzione di un nuovo protagonismo comune, collettivo, diffuso.
Il lavoro flessibile e precario è, ormai, divenuto simbolo e cifra del nostro tempo presente insieme ad un elemento di pericolosa atomizzazione delle dinamiche sociali.
C’è bisogno che una nuova generazione rompa il guscio delle proprie solitudini e cominci a guardare al futuro combattendo l’egemonia di un tempo presente che ci vuole precari, atipici, invisibili ed incapaci di costruire percorsi di autodeterminazione.
Mi piacerebbe che anche l’Irpinia con i suoi giovani in partenza e con quelli che ancora possono contare sull’aiuto delle proprie famiglie, con quelli che, anche qui, provano a faticare, con i suoi precari impegnati nelle pubbliche amministrazioni e con le sue incertezze sull’automotive e su tutta la partita dell’industrializzazione e del Piano strategico, il 9 aprile, possa far sentire, nella mobilitazione campana, la propria voce.
Anche qui, è questo l'invito a chi ci vuole stare, mettiamoci in rete.
Perché, in definitiva, il 9 aprile è un fatto di orizzonte. Perché, come dice lo slogan della mobilitazione: “La vita non aspetta, il nostro tempo è adesso”.
25 marzo 2011
9 aprile, mettiamoci in rete.
DICHIARAZIONE STAMPA
Anche qui, anche in Irpinia, mettiamoci in rete. Da diverse settimane ho aderito all’appello promosso dalla rete “il nostro tempo è adesso” per la mobilitazione nazionale, il 9 aprile 2011, del mondo del lavoro precario.
E’ tempo di aprire, finalmente, una nuova vertenza generazionale dichiarando, una volta per tutte, terminato il tempo dell’illusione di una salvezza individuale.
Occorre, sul tema del futuro, la costruzione di un nuovo protagonismo comune, collettivo, diffuso. Il lavoro flessibile e precario è, ormai, divenuto simbolo e cifra del nostro tempo presente insieme ad un elemento di pericolosa atomizzazione delle dinamiche sociali.
C’è bisogno che una nuova generazione rompa il guscio delle proprie solitudini e cominci a guardare al futuro combattendo l’egemonia di un tempo presente che ci vuole precari, atipici, invisibili ed incapaci di costruire percorsi di autodeterminazione.
Non ho mai creduto alla contrapposizione tra garantiti e no, e, men che meno, potrei farlo adesso quando, come per un effetto di scivolamento, le politiche del tempo della crisi, contraddicendo tutti i proclami fatti sin qui, invece che condurre alla stabilizzazione progressiva - quante volte si è sentito parlare di flessibilità “in entrata” nel mercato del lavoro - aprono, al contrario, il lavoro stabile ad elementi, strutturali, di precarietà.
Anche questo, oltre che il tentativo di riscrittura dei rapporti tra impresa e parti sociali, sono stati i referendum di Marchionne alla Fiat di Pomigliano e Mirafiori.
Sia chiaro, i diritti non sono variabili dipendenti dal mercato ed è, quindi, inaccettabile, come pure qualcuno suggerisce, il tema del conflitto tra le generazioni, tra presunti garantiti ed invisibili, tra ipotetici nord ed altrettanto ipotetici sud, secondo cui occorre togliere qualcosa a qualcuno per consegnarla a qualcun altro.
Mi piacerebbe che anche l’Irpinia con i suoi giovani in partenza e con quelli che ancora possono contare sull’aiuto delle proprie famiglie, con i suoi precari impegnati nelle pubbliche amministrazioni e con le sue incertezze sull’automotive e su tutta la partita dell’industrializzazione contenuta nella vertenza del Piano strategico, il 9 aprile, possa far sentire, nella mobilitazione campana, la propria voce.
Anche qui, è questo un invito a chi ci vuole stare, mettiamoci in rete.
Perché, in definitiva, il 9 aprile è un fatto di orizzonte. Perché, come dice lo slogan della mobilitazione: “La vita non aspetta, il nostro tempo è adesso”.
www.ilnostrotempoeadesso.it
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